Da dove veniamo, dove andiamoCHI SIAMO

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CHI SIAMO

e cosa abbiamo imparato fino a qui

Siamo Alberto ed Elena, anima ed azione del Birrificio Badalà di Montemurlo, PO. Da una vita appassionati di birra artigianale, dal 2014 produttori di una gamma articolata di birre: dagli stili più classici a quelli più sperimentali, passando per birre caratterizzate da elementi del territorio fino ad arrivare “oltre confine” con birre in cui i luppoli la fanno decisamente da padrone

DA DOVE VENIAMO

Nell’inverno del 2002 una scoperta: un kit per farsi la birra in casa. Facile, un po’ d’estratto di malto, acqua calda, qualche accorgimento ed ecco soddisfatta la nostra sete – di conoscenza ovviamente.

Da lì si apre un mondo, l’estratto è troppo veloce, troppo riduttivo. Si passa subito all’all grain con risultati catastrofici almeno per le prime due cotte. Non era facile trovare informazioni sull’universo dell’home-brewing, ma ci si divertiva.

Nel giro di qualche anno, corsi in qua e in là, letture ed almeno una cotta a settimana le soddisfazioni crescevano tanto da pensare “Perché non si apre per davvero un birrificio?” Nel 2006 e 2008 due tentativi naufragati prima di nascere…troppo giovani e squattrinati. Niente da fare, sogno archiviato per un po’. Archiviato, non dimenticato.

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DIECI ANNI DOPO

A ripensare a questi dieci anni mi viene in mente una frase “La fortuna aiuta gli audaci”. No! No! Ok, forse un pizzico non guasta, ma di certo siamo più due da: “Aiutati che Dio ti aiuta”.

Siamo stati un po’ folli, abbiamo spiccato il volo sulle ali dell’entusiasmo, certamente, però lo abbiamo saputo coniugare con un lavoro incessante sul campo fatto di ricerca e di studio.

E questo lavoro ha dato i suoi frutti. Nel giro di qualche anno abbiamo raddoppiato la capacità della cantina, acquistato tecnologia indispensabile per affinare il prodotto, due celle frigo che ci garantiscono il mantenimento della qualità delle birre fino al momento in cui lasciano il birrificio.

LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI

Una sera di febbraio del 2018 una chiamata ci invitava a presentarci alla premiazione di Birra dell’Anno, il principale concorso di birra artigianale italiano, dove ogni anno partecipano più di 2000 birre e centinaia di birrifici da tutta Italia. Nessun’altra indicazione: “Essere là, alle 14.”  Ovviamente nessuno chiuse occhio quella notte, ed il giorno della premiazione, che ci valse addirittura una “doppietta”, oro con l’Épicé IPA e Bronzo con la Storter, le emozioni furono così intense che mancò poco allo svenimento.  Nel 2019 ecco che arriva un terzo posto per la W.ipa e nel 2022 di nuovo il terzo posto per la Storter.

Anche per Slow Food, che ci menziona nella sua “Guida alle birre d’Italia”, nel 2021 la Storter è una birra “imperdibile” e nel 2023 siamo tra le “eccellenze”.

Sempre nel 2022 partecipiamo al “London Beer Competition”, concorso che premia insieme birra e packaging ed otteniamo nuovamente un bronzo con la Chakra Booster, la nostra Micro Ipa, accompagnata dalla rivoluzionaria etichetta del nostro grafico Dario Frattaruolo.

Proprio grazie a lui, mitologico personaggio dalla profonda conoscenza del mondo del design, ammirabile competenza tecnica ed ineguagliabile e visionaria creatività nel 2021 la Chakra Booster si qualifica seconda al “Vinitaly Design” e nel 2022 ci aggiudichiamo due ori all’Hospitality di Riva del Garda nel concorso Best Label e Best Print per la nuova grafica delle nostre etichette.

Sinceramente??? Ogni premio è una soddisfazione, ma la prima volta non si scorda mai!

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2018 epi storter
2019 w.ipa
2022 birra dell'anno
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PERCHé IM LATTINA(2)

LA SVOLTA

Pensa che ti ripensa, valuta, studia, immagina le reazioni dei clienti…nel 2022 alla fine decidiamo di passare gran parte della nostra produzione in lattina. Certo, per il mondo “craft” non è una decisione pionieristica, ma non di soli “beer nerd” vive un birrificio e nella mente dell’italiano medio l’equazione: lattina=Moretti al cantiere è presto fatta, o comunque, difficilmente qualcuno assocerebbe un prodotto di qualità alla lattina.

INVECE NO! La lattina garantisce una conservabilità maggiore del prodotto, che è riparato dalla luce, ha un minor contatto con l’ossigeno quindi minor ossidazione e di conseguenza caratteristiche organolettiche inalterate. Lo stoccaggio è infinitamente più semplice, occupano meno spazio e sono più leggere. Un bancale di lattine contiene l’equivalente di tre bancali di vetro, quindi tre viaggi in meno, minor impatto ambientale, anche grazie al fatto che l’alluminio è altamente riciclabile ed effettivamente utilizzato fino al 70%.

I nostri clienti come hanno accolto il cambiamento? Eccoci qui pronti a combattere la nostra crociata…pian piano anche i più scettici si ricrederanno!

DOVE ANDIAMO

E chi lo sa? Da noi bolle sempre qualcosa in pentola, ci potete giurare! Che sia mosto o qualche idea, prima o poi qualcosa di nuovo salta fuori. Seguiteci, non vi annoieremo!